La giornata dell’italiano medio

24 Set

Provo a descrivere una sua giornata.

Si sta parlando dell’italiano medio, espressione che merita di essere chiarita.
Quindi, prima di incominciare, introdurrò la figura dell’italiano medio di cui parlerò in questo articolo.
L’italiano medio descritto è un maschio, di età compresa tra i 25 e i 40 anni,  con un lavoro, sposato con figli, una casa di proprietà, un’auto e una madre.
Un italiano come tanti quindi, nella “media nazionale” per intenderci.

Questa è la prima lezione di italiano e italianità.
Non solo di italianità, ma anche di italiano, come ho detto. Nel senso che su questo testo ci lavoreremo.

Consiglio il testo per chi ha già raggiunto un pieno livello B1.

LA MATTINA

Al mattino l’italiano medio si alza, di solito intorno tra le 6.30 e le 7.30.
Fa colazione, quasi sempre solo se la moglie si è alzata prima di lui a prepararla.
Va in bagno, ci sta circa venti minuti di cui solo due spesi per la propria igiene mattutina.
Si veste, con i primi vestiti che trova nell’armadio o con quelli che la moglie ha preparato per lui la sera prima, ed è pronto per uscire lasciandosi la moglie alle spalle intenta nella raccolta di calzini e biancheria sporca ai piedi del letto.
Saluta i figli, che usciranno di casa poco dopo di lui per andare a scuola accompagnati dalla mamma,  ed esce.
Non sempre si ricorda di salutare anche la moglie.

AL LAVORO

L’italiano medio preferisce usare l’auto per andare al lavoro perché i mezzi pubblici in Italia non funzionano.
Incolonnato nel traffico mattutino canta a squarciagola le hit del momento che passano in radio, in inglese, in italiano, non fa differenza perché l’italiano canta, molto. E fa in modo di condividere questa sua passione con chi lo circonda, in questo caso con i vicini di finestrino.
Lungo la strada l’italiano medio fa una sosta al bar di fiducia.
Il caffè al banco, prima di entrare al lavoro, è sacro.
Arrivato in azienda, l’italiano medio timbra il cartellino e raggiunge la sua postazione.

Da lì in poi aspetta. E’ una lotta contro il tempo che non scorre e  che lo separa dalla pausa pranzo.

LA PAUSA PRANZO

Le alternative per un pranzo composto da primo, secondo, contorno, frutta, dolce e caffè sono diverse: alla mensa aziendale, al self-service più vicino, ma preferibilmente da mamma, perché come cucina mamma non cucina nessuno.

IL POMERIGGIO

L’italiano medio rientra al lavoro nel primo pomeriggio, di solito intorno alle 14.
E da lì in poi aspetta.  Questa volta le 18:00.

LA SERA

Alle 18.03 minuti l’italiano medio risale in macchina ed è pronto ad affrontare di nuovo la coda, al contrario.
Arriva a casa e aspetta. Che cosa? L’ora della cena.
Il grido  “La cena è pronta!”  lo risveglia dalla pennichella.
Primo, secondo, contorno, frutta e caffè. Come di rito.
Il rituale continua con partita di calcio in TV.

LA NOTTE

Il grido “Andiamo a dormire!” fa sussultare l’italiano medio  affondato nel suo divano.
Si dirige verso la camera da letto, cercando i figli (per il bacio della buonanotte) che stanno però già dormendo da un paio d’ore, si toglie i calzini che rimangono arricciati per terra ai piedi del letto e si gira dall’altra parte.
L’italiano medio dopo i primi due anni di matrimonio dorme. Tutta la notte, la maggior parte delle notti.

Buonanotte italiano medio, a domani con una nuova entusiasmante giornata.

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Come lavoro di comprensione generale ti chiedo di individuare quelli che credi siano i luoghi comuni, gli stereotipi, riferiti al maschio italiano.

Il testo sembra esserne pieno. Ma forse non è proprio così. Parliamone.
E nel farlo vorrei sapere quali sono gli stereotipi legati a una giornata tipo di un maschio “medio” nel tuo Paese!
Intendo: “La giornata del francese medio” – “ La giornata del tedesco medio” – “La giornata dell’americano medio” – “La giornata del Giapponese medio” ecc.

Ora completa le seguenti frasi con l’espressione corretta, scegliendola tra quelle presenti nel testo e riportate anche qui di seguito.
Attenzione: ci sono 7 scelte e 8 frasi. Una stessa espressione dovrà essere usata in due diverse frasi.

LOTTARE CONTRO IL TEMPO – PENNICHELLA – GIRARSI DALL’ALTRA PARTE – TIMBRARE IL CARTELLINO – CAFFE’ AL BANCO – CANTARE A SQUARCIAGOLA – LASCIARSI QUALCOSA ALLE SPALLE

Dopo la litigata ho visto Caterina una sola volta, ma lei _________________________ e non ci siamo neppure salutati.

Proseguendo lungo Via Torino mi sono _________________ il Duomo.

“Possiamo ordinare un____________________? Sono molto di fretta e non ho tempo di fermarmi.”

Anche se stamattina ho _____________________ con un solo minuto di ritardo, stasera dovrò lavorare un quarto d’ora in più per recuperare.

Il momento che preferisco quando sono in spiaggia è quello della ____________________ sotto l’ombrellone.

Una volta tornati dal viaggio ci ________________________  quella brutta esperienza.

I soccorritori hanno dovuto __________________________ per salvare i sopravvissuti al terremoto.

Non riesco a studiare con concentrazione perché sono disturbata da mio fratello che ____________________  i pezzi dei suoi cantanti preferiti.

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“L’italiano medio” è il titolo di una canzone degli Articolo 31, un gruppo rap e crossover  italiano, e anche dell’album in cui è inserita (2003).
Il testo non è di semplice comprensione per il livello B1, ma aggiungo lo stesso il video. E’ pur sempre una curiosità!

Let’s learn italian!

8 Set

Amare l’Italia e la sua lingua.
Essere curiosi.

Tre semplici ingredienti che mi hanno fatto scegliere questo lavoro.

Sono insegnante di italiano per stranieri dal 2011. Solo a 33 anni ho deciso di seguire il mio istinto e fare il lavoro più appassionante ed entusiasmante che ci sia. Le mie giornate prima erano fatte di ufficio, marketing, stime di budget e calcolo dei margini, noiose e superficiali relazioni con colleghi e clienti stressati.

La sera tornavo a casa sfinita. Perché tutte le mie energie erano state assorbite da questo mondo che ben poco mi apparteneva. Ma trovare il coraggio di mollare tutto e inseguire il proprio sogno non è facile. Ci vuole tempo, volontà e anche quella buona dose di irrazionalità o pazzia. Un bel giorno ce l’ho fatta.

Lasciato il lavoro d’ufficio, ho preso la certificazione Ditals per approfondire la mia conoscenza nell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda, come completamento alla mia laurea in linguistica italiana, e sono partita. Spinta dalla mia curiosità per il mondo, le persone, le culture.

Ho scelto di vivere per un periodo a Toronto in Canada, una delle città più multiculturali al mondo. Il posto giusto per me. Lì ho avuto modo di verificare quanto la mia nuova vita da insegnante di italiano per stranieri mi piacesse. E quanto sia appagante condividere con i propri studenti. Insegnare una lingua ti permette di conoscere e di conoscerti. Imparare una lingua altrettanto.

Tornata in Italia ho voluto continuare la strada percorsa. Perché quando fai questo lavoro non puoi più tornare indietro. E’ come una droga e non ti lascia scampo!

Oggi collaboro con alcune scuole di lingua, curo il mio blog e organizzo lezioni individuali o di gruppo online. Per contattarmi vai alla sezione Contact

Se invece ami l’Italia e la sua lingua, ma non è ancora il momento di diventare uno studente, segui il mio blog e condividi le tue impressioni e le esperienze con me e gli altri lettori!

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Loving Italy and its language.
Being curious.

I’ve chosen my job because of these three ingredients!

I’m teaching italian as a second language since 2011.
I was 33 years old when I decided to follow my instinct for doing the most exciting job of the world.
Before that, my weekly days were just desk, marketing, budget estimates, margin calculations and boring relationships with stressed clients and collegues.

I was exhausted because this world, not mine, was absorbing all my energies!
But it’s not so easy to find the nerve for dropping everything and chasing your dreams. It means time, volition and a little bit of madness as well as irrationality…!
Anyway I’ve never given up and one day I did it!

I quitted my desk job, I got the Ditals certificate to increase my knowledge for teaching italian as a second language, like a completion for my italian linguistic degree, and I went away! I was driven by the curiosity about the world, the people and the different cultures.

I moved from my little village, in the foothills of Piedmont Alpes, to Toronto (Canada), one of the world’s most multicultural cities. The rightest place for me!
There I verified how much I like my new job as italian teacher for non-native speakers and how much it’s satisfying to share the life with my students.
Teaching languages means to know and to know thyself… exactly like learning a language!

When I came back to Italy I’ve continued on my way, cause this kind of job is like a drug and you can’t stop and get back! 🙂
Now I’m collaborating with some language schools, I’m a blogger and I organize individual or group online lessons.

If you’d like to contact me for a free trial lesson go to the Contact.

But if you do like Italy and its language, but for now you don’t want to be a student, you can just follow my blog and share your thoughts and experiences with me and the other readers!

Cristina